Per il Prefetto della Pia Congregazione un seggio al centro
dell' arredo ligneo della Cappella.
Gli arredi lignei
Particolare scolpito dello scanno del Prefetto
Quando, sul finire del Seicento e nel primo Settecento, la Cappella dei Mercanti prende l'attuale assetto, Torino risplendono le arti decorative e del del legno in particolare. Gli allestimenti e gli arredi di Palazzo Reale e delle altre residenze sabaude (dal Valentino alla Venaria, da Palazzo Madama a Palazzo Carignano) hanno raccolto all'opera, da alcuni decenni, schiere di artisti e artigiani, che stanno dando vita ad una vera e propria civiltá dell'arredamento, all'insegna di quel clima espressivo che é stato chiamato “Barocco piemontese”, includendovi per estensione anche il cosiddetto “Barocchetto»” o “Rococó”.
I banchi
Densi del fascino di un barocco modesto ed elegante, tutto torinese, i banchi della Cappella dei Mercanti sono, nel complesso degli arredi lignei, il momento più significativo. Come spesso si riscontra nelle opere dell'arte del legno nate da più mani, due registri diversi vi si incrociano e si contrastano; l'uno piuttosto modesto e ripetitivo, l'altro fantasioso e vibrante. Nel nostro caso, é debole l'architettura e impacciata nella fantasia l'opera del minusiere, mentre l'intervento dell'intagliatore aggiunge guizzi di inventiva aristocratica ed originale. Infatti i pannelli mistilinei dei dossali e quelli del basamento delle balaustrate sono del tutto ordinari, mentre le paraste scanalate a serpentina, di forza guariniana, e i nervosi balaustrini rispecchiano uno spirito ben più vivace e sofisticato.Si evidenzia infine la disposizione, in triplice fila degli scranni così voluti, per consentire la recita ed i Canti degli "Uffizi della Madonna" , che avvenivano a versetti alternati da ognuna delle due parti.Da notare il ricorrente motivo della stella a otto punte, allusiva alla Natività ed al culto della Madonna alla quale é intitolata la Congregazione.Di notevole importanza il bassorilievo raffigurante la disputa di Gesù con i dottori del tempio, situato sullo schienale del seggio del Prefetto.
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