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La Cappella dei Mercanti, Negozianti e Banchieri, comunemente conosciuta come Cappella dei Mercanti, è un luogo di culto cattolico situato nel centro storico di Torino, al numero 25 di via Garibaldi. Grazie alla sua eccellente acustica, viene spesso utilizzata per concerti di musica classica.


La costruzione della cappella fu autorizzata nel XV secolo, ma i lavori iniziarono solo alla fine del Seicento. La maggior parte delle opere d'arte conservate al suo interno risale al periodo tra il Seicento e il Settecento ed è in stile barocco.

Storia e Descrizione

La Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino venne riconosciuta ufficialmente nel 1663 e costruì la cappella all'interno del palazzo dei Gesuiti, in via Dora Grossa (oggi via Garibaldi), vicino alla Chiesa dei Santi Martiri. I lavori iniziarono durante la direzione del rettore gesuita Agostino Provana e la cappella venne inaugurata nel 1692. La decorazione della sala rettangolare proseguì negli anni successivi sotto la guida di Provana.

Le decorazioni della cappella sono dedicate all'Epifania, con numerosi dipinti ispirati ai Magi. Tra le opere principali vi sono dipinti di artisti come Sebastiano Taricco, Luigi Vannier, Stefano Maria Legnani (noto come Legnanino) e Andrea Pozzo, che raffigurano episodi della visita dei Magi a Gesù Bambino. Alle pareti si alternano anche statue di papi e padri della Chiesa scolpite da Carlo Giuseppe Plura tra il 1707 e il 1715. L'altare, opera di Michele Emanuele Buscaglione, risale al 1797, mentre alle sue spalle si trovano tre dipinti di Andrea Pozzo.

La volta affrescata da Legnanino rappresenta il Paradiso con profeti, sibille ed episodi biblici, e risale al 1694-1695. La cappella è completata da un organo del Settecento situato di fronte all'altare.

Nella sacrestia si trovano opere d'arte come l’"Adorazione dei Magi" di Guglielmo Caccia (detto Moncalvo), oltre a pregiati arredi come un trono del 1792 e un armadio del 1712. La sacrestia ospita anche l'archivio della Congregazione e oggetti sacri.

La sacrestia conserva il "Calendario Perpetuo" di Giovanni Plana, una delle prime macchine di calcolo che, grazie a un sistema di tamburi rotanti e meccanismi di trasmissione, permette di calcolare con precisione il calendario per un periodo di 4000 anni, tenendo conto delle lunazioni, dei giorni della settimana e delle festività cristiane.

Dopo un lungo restauro, la cappella è stata riaperta al pubblico il 21 gennaio 2017.


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